Storie liberate. Rappresentazione teatrale presso il Carcere di Bancali (Sassari).
Mercoledì 30 maggio 2018, presso il teatro del carcere di Bancali (SS), si è svolta la drammatizzazione teatrale Storie liberate ad opera di numerosi detenuti di lunga pena dello stesso carcere.
L’evento, reso possibile dal pregevole lavoro portato avanti da Alessandro e Vittorio Gazale, curatori della regia e della sceneggiatura e inserito nell’ambito del progetto Liberamente, ha suscitato, tra i numerosi presenti, grande interesse e impatto emotivo.
Particolarmente coinvolgenti sono stati i bellissimi inserti musicali del cantautore Piero Marras e le diverse sezioni documentaristiche sull’attività teatrale e archivistica dei detenuti.
Presenti all’iniziativa, oltre al personale del carcere e ai detenuti: la direttrice della struttura carceraria Patrizia Incollu, la referente dell’Area educativa Ilenia Troffa, il Sindaco di Sassari Nicola Sanna, diversi rappresentanti delle istituzioni e la direttrice dell’I.FO.L.D. Mariolina Fusco.
Storie liberate è la rappresentazione teatrale del paziente lavoro di recupero degli archivi storici delle colonie penali della Sardegna realizzato nel corso di tanti anni da un gruppo di detenuti nei sotterranei del carcere di San Sebastiano di Sassari.
Lo spettacolo si è focalizzato principalmente sui dialoghi dei “detenuti-archivisti” durante le fasi di scoperta dei documenti, in un intreccio avvincente tra storie del passato carcerario e sofferta quotidianità.
Storie liberate fa capo ad un progetto iniziato nel 2009 a Sassari (prima nel carcere di San Sebastiano e poi a Bancali), sviluppato in collaborazione con l’Area educativa del carcere, l’Archivio di Stato e i Parchi dell’Asinara e di Porto Conte.
L’attività ha permesso il ritrovamento e lo studio di un eccezionale materiale inedito; la pubblicazione di alcuni volumi, editi dalla Carlo Delfino Editore e l’allestimento di due moderni musei multimediali sulla storia del carcere.
Da questa iniziativa e nell’ambito del progetto Liberamente, il regista Bonifacio Angius realizzerà un video documentario soffermandosi principalmente sugli aspetti umani dei tredici detenuti coinvolti nel lavoro di drammatizzazione.